No Right Click 1B
  Lo smeraldo: il profumo dei giardini dell'Eden

Home

Definizioni Diamante Rubino Zaffiro Smeraldo Sintesi ed imitazioni Trattamenti Fotoalbum

ddd

 

Scheda tecnica

Lo smeraldo appartiene alla specie del berillo e il suo nome deriva dal latino smaragdus; anticamente era ritenuto apportatore di fortuna e simboleggiava la speranza e la castità. Cristallizza nel sistema esagonale,  peso  specifico:  2.67 - 2.72,  durezza:  71/2 - 8 (Mohs),     indici   di   rifrazione:  e  =  1.577,   w  =  1.583, sfaldatura secondo la base, fragile.

 

 

Il colore caratteristico è dovuto alla presenza di tracce di cromo e minori quantità di vanadio. Quando il colore da verde smeraldo vira a verde azzurro tenue e a verdolino tenue si parla di acquamarina il cui colore è dovuto alla presenza del ferro. La lucentezza non è eccezionale. La trasparenza è migliore nelle gemme con poche inclusioni.

 

 

Le inclusioni sono molto abbondanti e tipiche negli smeraldi: possono esserci cristallini di pirite o romboedri di calcite, lamelle arrotondate di mica, cristalli aghiformi di actinolite.Tra le inclusioni più tipiche occorre ricordare le "trifasi". Trattasi di piccole cavità occupate all'interno da fluidi, una bolla gassosa ed un cristallino cubico (generalmente di alite): sono tipiche delle varietà colombiane.

Gli smeraldi più belli e più pregiati sono quelli che provengono dalla Colombia (Chivor e Muzo), ricchissimi di inclusioni e soprattutto di trifasi. Negli ultimi decenni molti smeraldi sono stati rilevati da giacimenti africani tra i quali ricordiamo quelli dello Zimbabwe, Zambia e Tanzania. I più famosi sono quelli del Sandwana (Zimbabwe) molto apprezzati per il loro colore. A questi aggiungiamo quelli provenienti dal Pakistan, India e Monti Urali (Russia)

 

 

Lo smeraldo è stato imitato sin da tempi molto antichi con molti materiali (gli antichi romani ad esempio lo sostituivano con vetro di colore verde sapientemente lavorato). Ai nostri giorni esistono purtroppo sintesi molto sofisticate come ad esempio  lo smeraldo realizzato con la tecnica della "fusione con fondente",  dove è possibile riscontrare veli e  residui di fondente rimasto imprigionato all'interno delle fratture, comunque facilmente identificabile attraverso la misura del peso specifico e indice di rifrazione che presentano valori più bassi. Le più recenti sintesi vengono realizzate con il metodo "idrotermale". Trattasi di un processo molto simile a quello  per il quale si accrescono gli smeraldi naturali e per tale motivo è estremamente difficoltoso riuscire a distinguerli.   Chiave di distinzione potrebbe essere la presenza di particolari inclusioni, mai riscontrate nei naturali,    come ad esempio le inclusioni a virgola di cristalli di fenacite, le inclusioni a briciola di pane, le fratture elicoidali, ecc.

   
HomeChi siamo | Contattaci

Questo sito web utilizza Google Analytics, un servizio di analisi web fornito da Google, Inc. ("Google")