Sono le  

del

No Right Click 1B
  Lo zaffiro: le lacrime del firmamento

Home

Definizioni Diamante Rubino Zaffiro Smeraldo Sintesi ed imitazioni Trattamenti Fotoalbum

ddd

 

Scheda tecnica

 

Lo zaffiro è la varietà blu/azzurra del corindone. Il nome deriva da una parola sanscrita attraverso il latino sapphirus  e il greco sàppheiros.

Cristallizza come il rubino  nel  sistema   trigonale,   peso  specifico:   3.9  -  4.2,   durezza:  9   (Mohs), indici  di  rifrazione:     e  =  1.761,   w  =  1.77,  frattura  da concoide a irregolare, sfaldatura assente, pleocroico.

 

Ha un colore blu più o meno intenso, a volte così saturo da sembrare poco trasparente e nerastro da una certa distanza (Z. Australiani). Può presentare pleocroismo dal blu al verde. La varietà blu intenso, ma non troppo vivace e facilmente riconoscibile per blu anche da una certa distanza, è quella considerata il meglio in fatto di colore. Nelle pietre aventi colore molto cupo, le inclusioni sono difficilmente rilevabili, mentre in quelle più chiare sono facilmente visibili "veli" o "piume" di tenui inclusioni talora trasparenti talora opachi. In alcuni zaffiri possono essere individuate delle bande rettilinee più o meno chiare che contrastano con il fondo di colore più scuro. La lucentezza è molto forte (caratteristica di tutti i corindoni). Lo zaffiro,  come per il rubino, può presentare asterismo. Si tratta di un fenomeno legato alla riflessione della luce su sottilissimi cristalli aghiformi di rutilo che si dispongono lungo tre direzioni intersecantesi a 120°; particolarmente belli sono gli individui tagliati a cabochon.

 

In generale il quadro d'insieme può essere utile per avere delle indicazioni circa la provenienza del materiale. Ad esempio un colore blu molto scuro, associato ad un forte pleocroismo blu-verde con bande nebbiose rettilinee o intersecantesi secondo un angolo di 120°, sono un indizio circa la loro provenienza australiana; una forte trasparenza che permette di osservare all'interno della pietra veli di inclusioni, un leggero effetto "seta" e tenui inclusioni liquide disposte a formare veli, piume e "ali di mosca", il tutto associato ad un colore blu medio-chiaro con pleocroismo debole, fanno ritenere plausibile l'origine da Sri Lanka, infine un colore blu fiordaliso molto vivace in una pietra priva o quasi di inclusioni, aventi una leggera lattescenza è caratteristico degli zaffiri del Kashmir.

 

 

 

Home Chi siamo | Contattaci